Relativisti 10: NOETHER e SCHWARZSCHILD
Due grandi matematici che, pur nella brevità della loro vita, hanno lasciato una profonda impronta nella storia della relatività.
Due grandi matematici che, pur nella brevità della loro vita, hanno lasciato una profonda impronta nella storia della relatività.
Proseguendo nella ricostruzione degli anni di incubazione della teoria della RG, rievocati retrospettivamente da Einstein in “Origine della relatività generalizzata”, emerge il contributo fondamentale fornito dall’amico Marcel Grossman e dai matematici Italiani: Levi Civita e Ricci Curbastro i cui studi di geometria differenziale e calcolo tensoriale, applicati alla geometria non euclidea di Riemann si sono rivelati risolutivi.
Senza dubbio conoscevo la concezione di Mach secondo la quale sembrava ragionevole supporre che la resistenza d’inerzia non si opponesse a una accelerazione in sé, ma a una accelerazione riferita alle masse degli altri corpi presenti nel mondo. ( Albert Einstein)
“… La generalizzazione della teoria della relatività è stata molto facilitata nella forma data alla teoria della relatività ristretta da Minkowski, il matematico che per primo ha compreso chiaramente l’equivalenza formale tra le coordinate spaziali e la coordinata temporale, rendendola applicabile alla teoria…” A. Einstein – 1916
In un testo scolastico per le scuole superiori è descritto il metodo cosiddetto “laccio-di-scarpa” per calcolare l’area di un triangolo, note le coordinate cartesiane dei suoi vertici: P1, P2, P3. Con qualche semplice considerazione di geometria elementare è possibile verificare la validità di questa procedura.
L’inquietante enigma dell’ Etere sullo sfondo dello sviluppo di una nuova fisica ad opera di tre grandi protagonisti della relatività
Il ruolo delle equazioni di Maxwell nella vicenda che porta alla relatività è fondamentale. Grazie alla loro struttura unificante, i complessi fenomeni dell’elettromagnetismo sono stati… Leggi tutto »Relativisti 5: JAMES CLERK MAXWELL
Rompendo il legame con lo spazio sensibile e rendendo astratto il ragionamento, diventa possibile infrangere tabù millenari per approdare a visioni controintuitive che la nostra esperienza quotidiana tende istintivamente a rifiutare.
Quando poi si riconducono le conclusioni teoriche al mondo concreto, emergono risultati sorprendenti che collegano la fisica alla geometria, idee che ritroveremo mezzo secolo più tardi nella formulazione della relatività generale di Einstein: la forza subita dai corpi è il prodotto della geometria, in altri termini, la forza può essere interpretata come dovuta alla curvatura dello spazio.
Il mondo sensibile, che vediamo con i nostri occhi, tocchiamo con le nostre mani, e con le nostre mani misuriamo, è solo una parte di un tutto molto più vasto, che elude le nostre percezioni. La rivoluzione della fisica dello spazio tempo e della gravità, è stata preceduta di quasi un secolo dalla rivoluzione della geometria che ha spalancato nuovi orizzonti
Niente di meglio che una bella “rottamazione” per rompere con il passato e fare un salto di qualità. Ne vediamo un esempio in questa vicenda quasi vera.